Luisa De Martini, un’italiana emigrata negli Stati Uniti d’America, giunse a San Giovanni Rotondo da oltreoceano nel 1948, attratta dalla fama del Padre.
I lavori dell’ospedale erano appena iniziati.
Affascinata anche lei dal sogno di Padre Pio, se ne tornò in America con la ferma idea di aiutarlo a completare l’opera. Questo proposito le trasformò radicalmente la vita.
Era una donna semplice, umile, riservata, restia ad apparire, ma tenace.
Bussò prima alla porta dei suoi conoscenti, illustrando loro i progetti di un umile figlio di San Francesco in un paese sperduto della Patria lontana. Il denaro che riusciva a raccogliere le sembrava soltanto una goccia nel mare. Ed ecco scoccare nella sua mente un’idea brillante, che le consentì di entrare in immediato contatto con tutti gli italo-americani della California. Luisa decise di contattare Nereo Francesconi e Filippo Fordellone.
Il primo teneva il programma radiofonico Italian Program molto seguito dagli italo-americani di San Francisco.
Il secondo godeva di molto credito a Los Angeles, dove gestiva la stazione radio KWKW. Ottenne il loro appoggio.
Attraverso le due radio, le notizie del Padre e della «Casa Sollievo della Sofferenza» rimbalzarono nelle case della California e da qui si propagarono in tutti gli Stati Uniti, commuovendo gli americani.
I successi della signora De Martini si susseguirono nel tempo, suscitando stupore negli ambienti conventuali di San Giovanni Rotondo. Qui nel mese di giugno 1953 arrivò una bella notizia: la grande statua bronzea di San Francesco che lo scultore Antonio Berti stava eseguendo, destinata a stagliarsi solo molti anni dopo nel cielo azzurro sulla sommità della clinica, sarebbe stata offerta dagli italo-americani della città californiana di San Francisco: la radio di Nereo Francesconi, che sostenne l’iniziativa, aveva fatto un altro miracolo.
Filippo Fordellone , che era emigrato in America alla fine della prima guerra mondiale, non gli fu da meno. Il suo programma radiofonico quotidiano, nato negli anni ’30, aveva lo scopo di mantenere vivo negli italiani d’America l’amore per la Patria lontana. Ora aveva un compito in più: far conoscere Padre Pio. [1]Cfr. La Casa Sollievo della Sofferenza, Anno IV, 1 – 15 giugno 1953, n. 11. pag 4, Una donna in California di Gherardo Leone.
Per essere più efficaci Francesconi e Fordellone decisero di rilanciare dalle loro radio le trasmissioni della RAI [2]2. Radio Audizioni Italiane. che parlavano della «Casa» o di Padre Pio.
Il primo tentativo di Fardellone fallì. Passò una notte insonne con un collaboratore armeggiando con un’apparecchio radio oceanico, nel vano tentativo di captare il segnare di «Sorella Radio».
Tuttavia le difficoltà tecniche e le avverse condizioni atmosferiche, cause dell’insuccesso, non fiaccarono la sua caparbietà.
Ottenuta copia del programma «Sorella Radio» direttamente da Roma, Fardellone lo mandò in onda in tutte le case della California del Sud l’11 ottobre 1953, preannunciando l’evento con avvisi pubblicati sui giornali della Costa del Pacifico.
Alla fine, esortò i radioascoltatori «a non lasciar cadere nel vuoto la bellezza spirituale di tale programma». E, mentre parlava della Casa Sollievo della Sofferenza e della Statua di San Francesco, il telefono cominciò a squillare con le offerte.
A S. Giovanni Rotondo comunicava:
«Non vorrei peccare di esagerazione dicendo che il programma Sorella Radio ha segnato per la mia attività radiofonica il giorno più bello della mia esistenza; eppure in diciassette anni di tale attività ho avuto parecchie soddisfazioni…. ».
Poi spedì una copia della registrazione a Francesconi e questi la trasmise dalle stazioni di Radio KLOK di San Josè e di Radio KRE di San Francisco il 25 e il 27 ottobre 1953, donando agli italiani della California del Nord «l’occasione e la soddisfazione di un raro godimento spirituale a cui da tempo non erano più abituati».
Parecchi automobilisti con la radio accesa si fermarono ai bordi delle strade e l’ascoltarono “in religioso silenzio”, per non perdere nemmeno una parola.
«In un’epoca dominata dall’assillo delle preoccupazioni e della fretta – commentò Francesconi – a me pare che ciò sia per lo meno un piccolo miracolo della fede».
A San Giovanni Rotondo la rivista La Casa Sollievo della Sofferenza salutò con vera soddisfazione questo ponte sublime di dolce armonia che si era venuto a creare tra l’America e il paesino garganico.
Arrivarono anche ventiquattro fogli zeppi di nomi di persone che avevano offerto una «stellina» al letto dell’ospedale intestato a «Maria Giuseppa», la cara mamma di Padre Pio, deceduta il 3 gennaio 1929. La California vinse così la competizione per la copertura del primo letto di «stelline», anticipando grandi città italiane come Roma o Milano, pure vicine al traguardo.
I benefattori americani avrebbero potuto così godere delle preghiere riconoscenti dei ricoverati che avrebbero occupato quel letto. [3]Cfr. La Casa Sollievo della Sofferenza, Anno V , 16 – 31 luglio 1954, n. 14 pagg. 4 e 5, Italiani in California di gi elle.
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Note: