Nel mese di novembre 1948 la vedova di Fiorello La Gardia parlò per radio a favore del nascente ospedale «Fiorello La Guardia» di San Giovanni Rotondo.
Tra gli ascoltatori c’era il sessantacinquenne Mario Gambino, inserviente addetto alle pulizie della fornace dell’impianto di riscaldamento dell’Unter College di New York.
Non sapendo come fare arrivare un’offerta, avvicinò il Prof. Vittorio Ceroni, direttore del College, e gli disse:
«Professore, ha sentito il discorso della Signora La Guardia alla Radio? Io voglio mandare a quell’ospedale cinque dollari per i miei fratelli che soffrono più di me».
E gli consegnò i cinque dollari.
Il prof. Ceroni spedì il denaro in Italia descrivendo il Signor Gambino come «bravo, onesto lavoratore italo-americano, padre di numerosa famiglia, che crede nella religione del dovere, del lavoro e dell’amore fraterno…».
La commovente storia dei cinque dollari, spinse l’amministrazione del nascente ospedale a istituire il Fondo «Mario Gambino», finalizzato a dare soccorso e conforto agli ammalati poveri.
Successivamente Gambino mandò altri dieci dollari, uno per ogni figlio, consegnati nelle mani di George Shuster, Presidente dell’Hunter College. E poi ancora altri dollari, raccolti tra i conoscenti.
Alcuni anni dopo un giornalista male informato scrisse :
«Nella clinica della Casa Sollievo della Sofferenza intitolata a Fiorello La Guardia nessuno pagherà una lira».
Se la notizia fosse stata vera, la clinica avrebbe fatto la stessa fine dell’ospedaletto San Francesco, costruito da Padre Pio per i sangiovannesi e chiuso per carenza di fondi. Perciò fu necessario fare delle precisazioni.
Per i degenti assistiti la retta sarebbe stata pagata dai Comuni, dalla Mutua Malattia, dalle Assicurazioni Infortuni e dalla Previdenza sociale. Le persone prive di mezzi propri, invece, sarebbero state ricoverate e curate gratuitamente attingendo denaro dal Fondo Gambino.
La differenza sostanziale con gli altri ospedali consisteva nell’abolizione assoluta di qualsiasi distinzione di classe o di trattamento.
«Se vi sarà il pollo per il povero vi sarà anche per il ricco; altrimenti non ci sarà per nessuno. Se il povero dei poveri avrà bisogno, a motivo del suo stato fisico, di una camera con bagno e toilette riservata, l’avrà esattamente come il ricco».
Mario Gambino morì il 23 gennaio 1950. Nel bollettino “La Casa Sollievo della sofferenza” si legge:
«Col gesto di carità che hai compiuto verso i poveri della Casa Sollievo della Sofferenza, tu, accenditore e alimentatore del fuoco della tua caldaia, hai acceso qui tra noi ben altro fuoco (…). il fuoco dell’amore fraterno! (…) Lo hai affidato alle nostre coscienze come un impegno sacro e noi li osserveremo a ogni costo e lo trasmetteremo a chi verrà dopo di noi come un giuramento, e con esso trasmetteremo la tua immagine, la tua faccia semplice e onesta di umile lavoratore, al quale è partito un così luminoso esempio di carità». [1]La Casa Sollievo della Sofferenza, anno VI, 1-15 settembe 1955, il fondo “Mario Gambino”.
Nel fondo Gambino confluirono anche le «stelline d’oro della Carità» che formarono un firmamento speciale nel cielo di San Giovanni Rotondo.
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Note
↑1 | La Casa Sollievo della Sofferenza, anno VI, 1-15 settembe 1955, il fondo “Mario Gambino”. |
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