Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza o “Ospedale Fiorello La Guardia”?
Nella storia dell’ospedale c’è un piccolo “giallo” da chiarire. Riguarda la sua intitolazione.
A partire dal 1947 i giornali e le riviste assecondarono le giuste aspettative degli americani e parlavano sia di ospedale «Fiorello La Guardia», sia di «Casa Sollievo della Sofferenza». Un giornale lo chiamò addirittura con tutti e due i nomi: «Casa Sollievo delle Sofferenza Fiorello La Guardia».
Per costruire un ospedale grande e dotato di strumentazioni tecnicamente avanzate come quello concepito da Padre Pio, occorrevano molti più soldi dei duecentocinquanta milioni di lire dell’UNRRA arrivati a San Giovanni Rotondo. Tuttavia questa ingente somma di denaro diede un fortissimo impulso alla realizzazione del progetto di Padre Pio, che altrimenti sarebbe rimasto fermo sulla carta.
Dopo lo scetticismo iniziale, i giornali di tutto il mondo parlavano ormai della clinica in costruzione in una zona impervia del Gargano, pubblicavano fotografie e servizi, spingendo i lettori ad inviare un contributo in denaro per realizzare un sogno.
Le iniziative di beneficenza si moltiplicarono. Nel mese di giugno 1951 risultavano già spesi complessivamente 450 milioni di lire.
Gli amici di Padre Pio seguivano le vicende della clinica attraverso il bollettino «La Casa Sollievo della Sofferenza», organo ufficiale dei «Gruppi di Preghiera» che iniziavano ad espandersi nel mondo.
Il bollettino, oltre a fornire notizie sulle attività dei gruppi, li informava nei minimi particolari di ogni cosa realizzata, di come il denaro raccolto venisse speso, di ogni piccola e grande vittoria.
Attraverso le sue pagine persone eccezionali, che avevano rinunciato a tutto per vivere accanto a Padre Pio, trasmettevano ai lettori la loro gioia, le loro speranze e le loro intense e coinvolgenti emozioni, sapendo di vivere momenti straordinari accanto ad un umile frate che offriva al Signore le sofferenze del proprio corpo piagato per intercedere il bene dei fratelli bisognosi.
Gli appelli accorati generarono una serie di attività spontanee come lotterie, pesche di beneficenza, serate artistiche e musicali, tutte finalizzate a raccogliere fondi per l’ospedale di San Giovanni Rotondo.
In ambito nazionale si istituirono giornate particolari di solidarietà pro-ospedale che coinvolsero a turno le categorie degli insegnanti, delle forze armate, dei ferrovieri, delle poste, e così via. Mille rivoli di bontà alimentavano la borsa della Provvidenza.
Molte offerte arrivarono dall’estero, soprattutto dalla Svizzera e, ancora una volta, dagli Stati Uniti d’America. Ci furono una miriade di altre offerte, grandi e piccole, talvolta insignificanti dal punto di vista economico, ma ugualmente importanti agli occhi di Dio. In pochissimi anni la raccolta di fondi superò il miliardo di lire.
Grazie a questa offerte, l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, iniziato con i fondi dell’UNRA, potè essere completato ed inaugurato il il 5 maggio 1956.
A questo punto l’intitolazione dell’ospedale a Fiorello la Guardia avrebbe oscurato i meriti di una miriade di benefattori.
Quando il 21 giugno 1950 il dott. Guglielmo Sanguinetti, munito di martello e scalpello, ebbe assestato il primo colpo sulla lettera C della scritta abbozzata sulla facciata superiore dell’ospedale, fu chiaro a tutti che l’Ospedale si sarebbe chiamato «Casa Sollievo della Sofferenza». Ora, alla luce di quanto detto, si capisce che quella era stata la scelta giusta.
Peraltro questo è il nome che padre Pio aveva scelto per l’ospedale l’11 gennaio 1940. Esso compariva già nell’atto notarile costitutivo della società sorta per la realizzazione dell’opera, redatto il 5 ottobre 1946 ed approvato dalle autorità religiose ed amministrative.
Padre Pio aveva voluto dare alla sua creatura un nome che sintetizzasse in quattro parole un vero progetto d’amore, così ambizioso e lontano dalla realtà presente da poter essere realizzato soltanto con il forte sostegno della fede, della speranza e della carità.
Il dr. Sanguinetti scrisse:
«Casa Sollievo della Sofferenza è oltre e più di un titolo, è un programma, il programma di un grande Cuore che intende effondere nell’umanità l’Amore Divino applicato all’assistenza dei malati.
«La clinica che sta sorgendo sotto tale titolo rappresenta una resurrezione; la resurrezione dell’Amore in una umanità, tanto tormentata dall’odio e dalla violenza, che di Amore ha bisogno più che di pane. E siccome parliamo proprio di umanità, ciò vuol dire che ovunque ci sono uomini esiste tale sete di Amore e quindi esiste la necessità di simili Opere animate da simile spirito.
«La Casa Sollievo della Sofferenza dovrà essere dovunque il primo anello di una grande catena, dovrà essere il modello di tante altre, innumerevoli Case con lo stesso nome e soprattutto con lo stesso spirito che dovranno riportare l’Amore a tutta l’umanità. Un programma che farebbe tremare, se non fosse ispirato da Dio stesso che è soprattutto Amore! ».[1]cfr. Bollettino Casa Sollievo della Sofferenza, n. 7 , luglio 1950, a firma di N.O.S. , pseudonimo di G. Sanguinetti
La promessa di intestare l’ospedale a Fiorello La Guardia, fatta dal delegato dell’UNRRA Robert G. A. Jackson alle autorità governative americane per ottenere i finanziamenti, costituisce un piccolo incidente di percorso. Lui, infatti non sapeva che Padre Pio aveva già fissato, anche in forma solenne, il nome dell’ospedale.
L’ospedale di San Giovanni Rotondo, quindi, idealmente ha due nomi. Il primo, quello ufficiale, lo ricollega ad un progetto di ispirazione divina; il secondo lo lega ad un gesto umano di sconfinata generosità caritativa.
La riconoscenza verso le autorità americane è comunque rimasta immutata nel tempo, così come il ricordo di tutte le persone che hanno reso possibile il miracolo del Gargano.
Oggi, ai piedi della scalinata che conduce all’ospedale, un lapide, affissa a fianco ad una fontana a forma di conchiglia, ricorda Fiorello La Guardia e la generosità dell’UNRRA. L’epigrafe recita:
LA SOCIETA’ CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA / INIZIAVA /CON LA POSA DELLA PRIMA PIETRA / IL 16 MAGGIO I947 / QUESTA GRANDE OPERA DI CARITA’ CRISTIANA / IL 21 GIUGNO 1948 / AGLI ALTRI BENEFATTORI SI UNI’ / UN POSSENTE AIUTO CON I FONDI UNRRA / LA FRATELLANZA UMANA ATTRAVERSO GLI OCEANI / LA SOCIETA’ GRATA E RICONOSCENTE / RICORDA QUESTO OSPEDALE IN NOME DI / FIORELLO LA GUARDIA / PRESIDENTE DELL’UNRRA E SINDACO DI NEW YORK /
La sera dell’inaugurazione dell’ospedale il prof. Waugensteen, medico statunitense, dopo aver sentito Padre Pio parlare della professione medica, esclamò:
«Qui tutto è bello, buono, meraviglioso. Ho però un cruccio: che di padre Pio al mondo ve ne sia uno solo. Peccato che non ve ne siano di più».
Quando gli tradussero la frase, Padre Pio scoppiò in una risata e si coprì la faccia dicendo:
«Poveri noi!… Dio ce ne scampi e liberi!»
Note
↑1 | cfr. Bollettino Casa Sollievo della Sofferenza, n. 7 , luglio 1950, a firma di N.O.S. , pseudonimo di G. Sanguinetti |
---|